Thorton vive una sorta di doppia vita, come (quasi) normale adulto fuori da casa ma come un neonato dentro casa. La “giornata tipica” di Stalney è più o meno questa: la notte dorme in un “lettino gigante”, con una tutina e giocattoli appesi al soffitto. La mattina la mamma lo sveglia e gli dà da mangiare, spesso con il biberon. Poi si cambia e si veste “da adulto” ed esce di casa. Quando torna a casa, però, indossa di nuovo i suoi vestiti da bambino, e gioca con i suoi lego e con i suoi pupazzi di stoffa.
C’è chi definisce la vita di Stanley come frutto di una patologia psicologica, altri che la considerano una forma di feticismo. Lui racconta che è il modo migliore con cui riesce a liberarsi dallo stress.
Quando aveva 13 anni, Stanley subì degli abusi, e per lo shock iniziò a bagnare il letto di notte, finendo con il dover indossare dei pannolini. Gradualmente, il suo desiderio di avere tutte le comodità dell’infanzia è aumentato in modo smodato.
Thomson faceva la guardia giurata, ma a causa di un incidente sul lavoro ha sviluppato una malattia cardiaca ed ora ha una pensione di invalidità.
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